le prime tre cose che faccio quando arrivo a Santiago sono
nell’ordine:
- Mi posiziono in un angolo de “La Alameda Bernardo O’Higgins”: un inmenso viale con 5 corsie per ogni senso d di marcia che divide in due questa città di 7/8 milioni di abitanti. Penso al giornalista che titola “traffico nel Caos” o ”inferno” quando 10/12 macchine si incolonnano all’ingresso della galleria Risorgimento di Ancona. Una volta lo fecce notare ma mi fu risposto che i parametri sono diversi… io mi godo la alameda e il giornaista continua titolare. Nel ‘800 questo viale aveva in mezzo belli giardini ed era la passeggiata pomeridiana di una borghesia che scimmiottava quella parigina, le signorine andavano a piedi o in calesse, rigorosamente accompagnate dalla governante o da una di quelle zie zitelle che non mancano mai, ci si dedicava al pelambre (petegolezzo) e si raccontavano le “ultime” in somma puro e semplice Gossip.
2. Vado al
mercato e mi mangio un “Lomito con Palta con una taza de Te“, senza dubbio
alcuno il miglior sandwich del mondo: pane morbido e caldo imbottito di sottili
fettine di carne di maiale cotte al bagno maria e passate per una doratura
sulla griglia il tutto con una crema di avocado di quelli cileni.
3. Do una guardatina al Palazzo della Moneda, e su
questo non dico niente, perché da dirlo alla retorica è un niente
Hai ragione Ric: tanto i tuoi lettori saranno tutti di una certa età e tipologia e sanno tutto. Quanto sarebbe bello far rivivere quegli anni ai giovani (se poi la fine fosse diversa...sogno...)
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