mercoledì 28 settembre 2016

In visita a casa di Violeta

Violeta Parra fu una singolare artista cilena: musicista, compositrice, cantante, pittrice, ricamatrici di arazzi. Fu capace di trasformare in poesia ogni materia ed ogni suono o parola con la quale entrava in contatto. Violeta Parra fu in tutto e per tutto autodidatta.  Si dedicò con passione alla ricerca per il riscatto della cultura popolare e soprattutto di quella indigena. Io penso di poter dire che fu inoltre una grande antropologa, anche se non credo cha abbia mai presso un libro sulla materia tra le sue mani alate.
Fu sempre molto povera, non erano quelli tempi  nei quali si potesse vivere da un tale mestiere. Non era molto amata ne fu in vita molto conosciuta, al punto che la notizia più importante della sua vita fu quella della sua morte: suicida, sotto un tendone da circo, con la chitarra vicino ed una lettere nella quale rendeva pubblica la sua decisione, vinta da un amore fatale perché impossibile.
Anni prima della sua morte la brezza della sua poesia arrivo, non so come, al Louvre, che la ospitò con una sua collezione di arazzi.
In questi anni il Governo del Cile  ha donato alla Fondazione che la ricorda,  una bella e moderna struttura - il Museo Violeta Parra - molto centrale ed intelligentemente progettato ed allestito. Della gestione della fondazione se ne occupano figli e nipoti, tutti musicisti. L'ingresso è per volontà della fondazione, gratuito. Gran parte delle tante visite sono scolaresche che vengono assistiti da bravissime animatrice. E' sempre in funzione una "sala didattica" dove i bambini vengono accompagnati ed invitati a creare con materiali poveri e istrumenti musicali semplici della tradizione popolare.
La sua canzone più conosciuta "Gracias a la vida" recita
Grazie alla vita che mi ha donato tanto  / mi ha dato il sorriso e donato il pianto  /  così io distinguo gioia da tristezza  /  i due materiali che formano il mio canto  /   il vostro canto che è lo stesso canto  /   e il canto di tutti, che è il mio proprio canto. (trad. da me)
Il pubblico

Un arazzo

L'ingresso

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