venerdì 9 settembre 2016

E chiamalo deserto !


Lasciando San Pedro di Atacama credo sia arrivato il momento di tirare le prime somme.

Certo, facendo turismo in gruppo, con sconosciuti, ognuno con motivazioni diverse e sempre con una brava guida che parla con molta passione ma anche frequentemente, non è che siamo  nella situazione ideale  per riflettere di sana pianta, sull’infinito davanti al deserto che ti si presenta in tutta la sua grandiosità e solo apparentemente statico. Comunque al primo momento di pausa la cosa si ripropone prepotentemente. Quando a 360° e per centinaia di km non c’è nulla oltre alla maestosa cornice della Cordigliera delle Ande da una parte e quella più dolce catena montuosa della “costa” dall’altra, quando non è visibile una costruzione, un uomo (oltre ai turisti), quando no vedi un animale (anche se ci sono), quando il silenzio è strepitoso, diventa una necessità interrogarsi sul rapporto che abbiamo con la natura allo stato originario, immaginiamoci in uno come me che sono di cultura “terribilmente” urbana.

Le distanze e l’altezza hanno modificano il ritmo della gente di queste zone, le difficoltà per la sussistenza del passato hanno forgiato un comune carattere che anche se indurito è molto gentile e socievole. Bella gente. Gli uomini hanno sempre lasciato queste zone per lavorare nelle miniere e le donne si sono fatti carico di tutto il resto, infatti si vede, nelle attività turistiche di oggi le donne sono l’anima.

Il nord del Chile ha prodotto negli anni quasi tutto il bene e quasi tutto il male che ha conosciuto il Cile. Le miniere prima di salnitro e poi di rame oltre a tantissime altre estrazioni di altri minerali più o meno preziosi, hanno prodotto gran parte della ricchezza di questo paese e continuano a produrla. Ricchezze che hanno scatenato una guerra feroce (1879) per il controllo delle miniere tra il Cile il Peru e la Bolivia e come al solito naturalmente per conto di altri (USA – Inghilterra) finita con la “vittoria” del Cile il quale si è appropriato di questa zona lasciando anche  la  Bolivia senza una uscita al mare. (firmata la “pace” la conflittualità continua ancora oggi). Da queste parti ci sono state paurose repressioni contro i minatorii che chiedevano stipendi  non dico dignitosi dico soltanto da “pane”. Da queste parti sono nate le prime società di mutuo soccorso del continente e fondato il Partito Comunista, anni prima che nascesse quello dell’Unione Sovietica. Nel contempo ogni opera pubblica, ogni servizio sociale, l’educazione, il servizio sanitario, la difesa, sono da sempre state pagate principalmente con i proventi che arrivavano dal deserto. E chiamalo deserto!  C’è naturalmente da pensare che si sono anche arricchite le compagnie americane e gli alleati che trovavano di volta in volta in cile.

Fermiamoci qui. di fatto l’ho fatta troppo lunga, ma quando mi toccano il deserto la pelle mi si sensibilizza. Ci saranno altre puntate. Domani vado in Bolivia, con passaporto Italiano, se no quelli giustamente mi guardano brutto.

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