venerdì 7 ottobre 2016

A cena con l'avversario


Negli ultimi mesi del 1972 sono stato candidato Presidente dell’organizzazione degli studenti, cosa in Cile, allora, di una certa importanza. A 2 o 3 giorni della elezione uno dei candidati si ritiro con il tentativo di far convergere i propri voti sul candidato Democristiano ed impedire così la mia elezione. Ho perso, per pochi voti ma perso.  Dopo ho sempre detto “menomale” diversamente il Colpo di Stato mi avrebbe presso da Presidente e veramente non so che fine avrei fatto. Il candidato vincente, allora un giovane molto carismatico e brillante, sinceramente democratico, ha avuto una vita da romanzo, lunga da raccontare e quindi salto. Venuto a conoscenza della mia visita mi ha rintracciato al telefono e insistito perché ci incontrassimo a cena: “non puoi andare via senza un abbraccio e senza ricordare…”  ha detto. Oggi dirige una grande struttura turistica in un bellissimo balneario (Maitencillo) a 60 km al nord di Valparaiso e in più, per non perdere il pelo, fa il consulente “politico” del sindaco di un comune grande della zona.

Si parte in corriera. Una avventura.  Il mezzo, che non ha orario, è passato dopo 45 minuti di attesa, il tragitto si percorre  quasi completamente  in un lungomare con bellissime veduta, in corrispondenza di ogni paese il bus entra verso il “centro” fa un completo giro interno, e prosegue. Ogni tanto il conducente abbandona il mezzo lasciando il motore ascesso, scende compra caramelle o sigarette torna e riparte, oppure si ferma, suona il campanello della casa di un conoscente, consegna qualcosa, chiacchera un attimo e riparte. Totale 2 ore e 40 minuti.  Fantastico! Cena pronta, tavolo apparecchiato in una vetrata fronte mare, menù delle occasioni, vini di quelli buoni. Abbracci…  e per 3 ore siamo stati un vero tsunami: affetto, simpatia, lui una memoria da elefante ed io niente male. Peccato per quelli che ci facevano compagnia che non sono riusciti ad inserirsi nella conversazione neanche con una battuta. E pensare che nella campagna elettorale ci eravamo “massacrati” a vicenda e che le nostre “tifoserie” si erano menati più di una volta. Tra una risata e l’altra sono uscito un attimo in riva al mare a fare qualche fotografia e quel oceano infinito mi si è presentato in tutto il suo splendore. Il ritorno, un po’ meno pittoresco ma ugualmente avventuroso e lungo, mi ha sommerso nella melanconia di chi non ha alcuna certezza di tornare in quei luoghi e con quelle persone.  

il luogo dell'incontro

Tramnnto a Maitencillo


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