venerdì 22 settembre 2017

Prima di mangiare… lavarsi le mani




 
Prima di mangiare... lavarsi le mani

Un pasto al giorno...


Se l’intensione fosse descrivere la povertà, sarebbe facilissimo diventare patetici. Comunque dopo l’esperienza di oggi è difficile fare finta di niente.

Abbiamo visitato il “Centro Nutrizionale” di Fisenge, dove come in altri posti simili, le Suore Missionarie Francescane di Assisi distribuiscono un pasto al giorno.

Ci siamo trovati con la solita presenza di un centinaio di bambini, scalzi (alcuni hanno le scarpe ma preferiscono non usarle), mal vestiti (o con semplici stracci) e soprattutto abbastanza sporchi.  Al nostro arrivo hanno intonato delle canzoni, con il ritmo loro e belle voci. Poi abbiamo cercato di divertirli un po’ e ci siamo divertiti altrettanto noi.

Le suore hanno stabilito il costume che prima di mangiare e buona cosa lavarsi le mani, cosa che si verifica attingendo acqua da un bidone con una tazza di plastica e versandola sulle mani di 2 o 3 bambini   per volta. Loro fanno il gesto di sfregarsele con molta serietà e compostezza. Il rito è così consumato.

Dopo una suora dispone i bambini in due file, in una i più piccole e nell’altra i più grandi.

Si pranza: prima entrano i piccoli (fino 7/8 anni) poi gli altri se, e soltanto se, quanto preparato basta per tutti, in caso contrario, quelli grandi se ne vanno a “casa” senza mangiare (a volte succede).

Ho avuto la “brillante” idea di entrare nella sala mentre mangiavano. Il pasto: una porzione di nshima (polenta di farina di mais e acqua), due o tre cucchiai di cavoli cotti. Punto. 6 o7 bambini hanno rischiato di non mangiare ma dopo, grattando il fondo del pentolone, è bastato per tutti. Per molti di loro è l’unico pasto della giornata.

Dopo qualche minuto sono usciti nuovamente nel cortile sterrato a giocare e a salutarci quando partivamo… ridendo e correndo dietro il nostro pulmino.

Alcuni di loro sono stati trattati con l’integratore che noi qui fabbrichiamo
(Yola – Yoli) perché la denutrizione era stata avvertita dalle nostre infermiere (progetto GRAND). Risultato: oggi corrono dietro il furgone con la faccia sporca ed i piedi scalzi.

Ecco tutto, senza aggettivi. Cronaca, pura cronaca.

Obiettivi:

1)   Aumentare la produzione dell’integratore (altri 200 o 300 kg al mese): costo da aggiungere a quanto già si spende, 6.000 euro anno.

2)   Contribuire nel miglioramento delle strutture (acqua pulita, latrine, tettoie  da sistemare, ecc): costo iniziale 10.000 euro

3)   Cambiare la Jeep in uso nei due progetti (perché dopo 9 anni di onorato servizio per queste strade è ormai arrivata alla fine): costo 25.000 euro


Tutto ciò se qualcuno ci aiuta ad aiutare.





                                                                                                                        

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