Il tempo passa, il tempo passa sempre e quindi, si
inizia ad avere la preoccupazione di poter individuare in quale posto della
memoria profonda si stanno accumulando le emozioni, conoscenze, le certezze ed
i dubbi di questi giorni. Sicuramente tutto ciò non andrà perso ma, la cosa
importante è che riaffiorino al momento giusto. Non parlo dei futuri racconti che
farò alle persone che amo o stimo, in quel senso vado sempre come un treno;
parlo piuttosto degli atteggiamenti quotidiani che avrò in quella mia società
del benessere e dello spreco, dove mi è capitato di vivere. Voglio dire che
sarà importante verificare se la presenza, più o meno latente, di quei ricordi
modificheranno o meno quei atteggiamenti.
Sicuramente, al mio ritorno in Italia dopo
questo viaggio nel cuore dell’Africa, soprattutto nei primi giorni, constaterò
la riduzione della mia capacità di sopportazione, quando al supermercato, assisterò
alle insistenti richieste di qualche bambino maleducato perché la madre le
compre un “ovetto Kinder”. Ma questo non è molto preoccupante, si supera. Il
dramma sarà quando meccanicamente accenderò il televisore e ascolterò, dopo 12
giorni, il telegiornale con le ultime sulla immigrazione. Quello sarà un
problema.
Oggi siamo stati a Kasumbalesa, proprio il
posto di frontiera con il Congo. Un naturale set cinematografico sull’Africa
della sopravvivenza. Lungo la strada, una miriadi di improbabili commerci a disposizione
dei Congolesi che trovano conveniente comprare in Zambia, migliaia di persone
in attesa di poter vendere una bottiglia d’acqua, un paio di scarpe di plastica
o quattro pomodori, un numero indecifrabile di camion diretti a nord, la sensazione
che molti degli spedienti per vincere la fame conducano alla violenza. E allora
uno si domanda com’è che la settimana scorsa non sono sbarcati in Italia quindici o venti milioni di immigrati?
Evito qualsiasi disquisizione politica o economica
sulle cause della Situazione in Zambia o in quasi tutti i paesi di questo
continenti, mi domando soltanto con quale alambicco cerebrale continuano a
distinguere tra rifugiati politici o per motivi umanitari e richiedenti asilo
per motivi economici. Ma non sarebbe il caso che qualcuno espliciti, dal
pulpito del video, una qualche distinzione tra "tentativi di esportazione della democrazia
por motivi elettorali" e "saccheggio delle risorse naturali per motivi, anche
questi economici".
Vado a dormire. Domani penseremo a come
raccogliere 20.000 euro per comprare una macchina che assolutamente serve a salvare dalla
denutrizione alcune bambini. Basterebbe uno.
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