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| Prima di mangiare... lavarsi le mani |
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| Un pasto al giorno... |
Se
l’intensione fosse descrivere la povertà, sarebbe facilissimo diventare
patetici. Comunque dopo l’esperienza di oggi è difficile fare finta di niente.
Abbiamo
visitato il “Centro Nutrizionale” di Fisenge, dove come in altri posti simili, le
Suore Missionarie Francescane di Assisi distribuiscono un pasto al giorno.
Ci
siamo trovati con la solita presenza di un centinaio di bambini, scalzi (alcuni
hanno le scarpe ma preferiscono non usarle), mal vestiti (o con semplici
stracci) e soprattutto abbastanza sporchi.
Al nostro arrivo hanno intonato delle canzoni, con il ritmo loro e belle
voci. Poi abbiamo cercato di divertirli un po’ e ci siamo divertiti altrettanto
noi.
Le
suore hanno stabilito il costume che prima di mangiare e buona cosa lavarsi le
mani, cosa che si verifica attingendo acqua da un bidone con una tazza di
plastica e versandola sulle mani di 2 o 3 bambini per
volta. Loro fanno il gesto di sfregarsele con molta serietà e compostezza. Il
rito è così consumato.
Dopo
una suora dispone i bambini in due file, in una i più piccole e nell’altra i
più grandi.
Si
pranza: prima entrano i piccoli (fino 7/8 anni) poi gli altri se, e soltanto
se, quanto preparato basta per tutti, in caso contrario, quelli grandi se ne
vanno a “casa” senza mangiare (a volte succede).
Ho
avuto la “brillante” idea di entrare nella sala mentre mangiavano. Il pasto: una
porzione di nshima (polenta di farina
di mais e acqua), due o tre cucchiai di cavoli cotti. Punto. 6 o7 bambini hanno
rischiato di non mangiare ma dopo, grattando il fondo del pentolone, è bastato
per tutti. Per molti di loro è l’unico pasto della giornata.
Dopo
qualche minuto sono usciti nuovamente nel cortile sterrato a giocare e a
salutarci quando partivamo… ridendo e correndo dietro il nostro pulmino.
Alcuni
di loro sono stati trattati con l’integratore che noi qui fabbrichiamo
(Yola –
Yoli) perché la denutrizione era stata avvertita dalle nostre infermiere
(progetto GRAND). Risultato: oggi corrono dietro il furgone con la faccia
sporca ed i piedi scalzi.
Ecco
tutto, senza aggettivi. Cronaca, pura cronaca.
Obiettivi:
1) Aumentare la produzione
dell’integratore (altri 200 o 300 kg al mese): costo da aggiungere a quanto già
si spende, 6.000 euro anno.
2) Contribuire nel
miglioramento delle strutture (acqua pulita, latrine, tettoie da sistemare, ecc): costo iniziale 10.000 euro
3) Cambiare la Jeep in uso
nei due progetti (perché dopo 9 anni di onorato servizio per queste strade è
ormai arrivata alla fine): costo 25.000 euro
Tutto ciò se qualcuno ci aiuta ad aiutare.